IL SEGRETO DELLA GNOSI

classic Classic list List threaded Threaded
1 message Options
Reply | Threaded
Open this post in threaded view
|

IL SEGRETO DELLA GNOSI

enricott
Questo post va letto con molta attenzione.
Va letto e riletto più volte, per capirne il reale significato.
Questo post vi farà capire il VERO SIGNIFICATO DELLA GENESI.
CHI È VERAMENTE GESÙ CRISTO.
CHI È VERAMENTE IL SERPENTE DEL VECCHIO TESTAMENTO.
CHI È VERAMENTE LUCIFERO.
CHI È VERAMENTE SATANA.

Prima di leggere questo post, tuttavia, consiglio, per chi non l'avesse fatto, di dare una lettura al post sulla genesi gnostica, altrimenti rischiereste di entrare in confusione e di non capire più nulla..

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10222835849515480&id=1553640516

Buona lettura

SIMBOLOGIA DEL SERPENTE
In tutte le civiltà tradizionali il Serpente è sempre stato un simbolo di grande rilievo. Solo nella Bibbia questo essere simbolico ha un aspetto negativo: egli è antitetico al Dio creatore e spinge Adamo ed Eva alla disobbedienza. Nella cultura cristiana è simbolo dell’astuzia che incita al peccato: la Vergine lo schiaccia sotto il piede.
Per gli Gnostici cristiani, invece, il serpente è il simbolo della conoscenza, della Gnosi: egli apre gli occhi ad Adamo ed Eva e li induce a disubbidire ai comandi del Dio creatore: un Dio geloso, arrogante, vendicativo, “ignorante” di tutto ciò che vi è al di sopra di lui. Mangiando il frutto dell’Albero della Conoscenza, essi conoscono la Verità: il Dio creatore è un Dio inferiore, un aborto generato da un turbamento del Pleroma, la realtà superiore emanata dall’Uno inconoscibile.
Nell’antico Egitto il Serpente era raffigurato nel copricapo del Faraone, sinonimo di Saggezza e Conoscenza.
Nella filosofia dello Yoga indiano il serpente arrotolato e addormentato è il simbolo di Kundalini: La conoscenza addormentata che risiede alla base della colonna vertebrale. Con le tecniche Yoga essa viene gradualmente risvegliata e risale lungo la Shusumna attraversando i Chakra fino a giungere all’ultimo nodo alla sommità del capo. Essa risveglia i singoli Chakra e giunta al settimo completa il suo risveglio, portando l’individuo nello stato che viene comunemente definito realizzazione del sé o illuminazione.
In quasi tutte le civiltà dell’America precolombiana veniva adorato il Serpente Piumato. Questa divinità era adorata con nomi diversi da olmechi, mixtechi, toltechi, aztechi, maya e quichè. Era la divinità che aveva portato la conoscenza agli uomini. Presso gli Aztechi il suo nome era Quetzalcoatl ed era il Signore del Sapere. I Maya lo chiamavano Kukulkan, i Quichè Gukumatz. Quetzalcoatl insegnò agli uomini a misurare il tempo e capire le stelle e stabilì il corso dell’anno e delle stagioni; insegnò anche a coltivare il mais. Secondo la leggenda, Quetzalcoatl scomparve in cielo, ma un giorno ritornerà (ESATTAMENTE COME GESÙ CRISTO).
Nei Tarocchi troviamo il serpente nell’Arcano Maggiore dell’Eremita. Egli, simbolo della conoscenza, precede l’Eremita nel suo cammino verso l’illuminazione.
Il Dio Mercurio veniva spesso raffigurato con in mano il caduceo: due serpenti attorcigliati attorno ad un bastone. Questo stesso simbolo, prima che di Mercurio, era caratteristico di Ermete Trismegisto, il mitico personaggio che insegnò all’Umanità la via segreta alla conoscenza agli albori della civiltà. Il caduceo rappresentava la sintesi del sapere universale.
In sintesi, possiamo affermare che il significato tradizionale del simbolo del serpente è quello della Conoscenza Suprema, obiettivo finale di tutte le scienze esoteriche.
Tra le numerose sette gnostiche del II° secolo, gli Ofiti, detti anche Naasseni, veneravano specificatamente il Serpente.
Il Serpente era ritenuto elargitore agli uomini della conoscenza del Bene e del Male, preclusa dal Dio del Vecchio Testamento, creatore del mondo, ma, ritenuto dalla Gnosi, inferiore al Dio supremo.
Secondo gli Ofiti, il Serpente era stato mandato da Sophia (la Sapienza) per convincere gli uomini a mangiare il frutto proibito della Conoscenza per rendersi conto di livelli divini ben superiori a quelli del loro creatore: il Serpente è colui che dà la Gnosis, la conoscenza illuminata del bene e del male; è il Serpente l’elemento positivo al quale rendere culto e rivolgersi come via per la salvezza.
Nella loro Dottrina Il Serpente, il tentatore, appare nelle vesti del liberatore, di colui che solleva l’uomo al di là del bene e del male, al di là della “legge”, al di là del Dio antico, nemico della libertà.
La maggior parte delle opere degli Ofiti sono state distrutte dalla Chiesa Cattolica e quel poco che sappiamo di loro è dovuto o a pochi ritrovamenti tra gli scritti di Nag Hammadi o a quanto scritto contro di loro dai Padri della Chiesa.
Nell’opera “Adversus Haereses (contro gli eretici)” di S. Epifanio troviamo la citazione di uno dei pochissimi scritti originali degli Ofiti che ci sono pervenuti:
“Noi veneriamo il Serpente, perché Dio ha fatto per suo mezzo la Gnosi per l’umanità. Ialdabaoth (il Demiurgo, che era il ‘dio degli ebrei’) non ha avuto rapporti con gli uomini e non ha alcuna connessione con la Madre o il Padre in alto. Fu il Serpente che, con la tentazione, ha portato loro la Gnosi; ha insegnato all’uomo e alla donna la completa conoscenza dei misteri dall’alto. Per questo motivo suo padre Ialdabaoth è impazzito di furore, e l’ha cacciato giù dal cielo”.

LUCIFERO, IL PORTATORE DI LUCE
La tradizione giudaico-cristiana identifica Lucifero con Satana (il Demonio), principe e personificazione del male.
La figura di Satana fu introdotta in quanto non si poteva imputare al Dio creatore la presenza del male nel mondo.
Ancora oggi, nella Teologia cristiana, l’esistenza di Satana è un dogma di fede.
Per poter invece comprendere il reale senso esoterico della figura di Lucifero, dobbiamo prima fare alcune considerazioni.
Tutte le più antiche scritture dell’area mesopotamica si rifanno a tradizioni orali precedenti all’invenzione della scrittura relative ad avvenimenti del più antico passato dell’umanità.
Questi avvenimenti sembrano essere stati di una tale eccezionalità che troviamo la loro narrazione presente, con poche varianti, che non alterano il senso del racconto, praticamente in tutti i primi scritti della regione che, poi, sono anche i primi scritti dell’umanità. Un esempio per tutti è il racconto del diluvio universale, presente in innumerevoli testi, non solo mesopotamici, ma diffusi praticamente in tutto il mondo.
Tra questi avvenimenti, quello che riguarda il nostro argomento è il racconto degli “Angeli ribelli”.
Il succo della tradizione su questo argomento è molto semplice: Dio, prima della creazione, avrebbe creato gli angeli ed uno di essi, il più bello, il più splendente ed il più vicino a Dio, Lucifero, considerandosi uguale, se non superiore, a Dio, si ribellò. Con lui si ribellarono un terzo di tutti gli angeli e ci fu una grande battaglia in cielo con gli angeli rimasti fedeli a Dio guidati da Michele. I ribelli furono sconfitti ed espulsi dal mondo divino.

Sia il libro della Genesi del Vecchio Testamento, sia l’antichissimo Libro di Enoch, ma anche testi relativi ad altre tradizioni, concordano sulla presenza di questi angeli ribelli sulla Terra, sui loro accoppiamenti con le “figlie degli uomini” ed, in molti casi, sul fatto che questi esseri divini hanno dato l’avvio alla civiltà umana, insegnando agli uomini scienza ed arte.
In questo senso possiamo comprendere l’etimologia del nome “Lucifero”, in latino Lucifer, portatore di luce (lux = luce, ferre = portare), ma questa etimologia ha anche un significato più profondo che vedremo più avanti.
L’identificazione di Lucifero con Satana è molto più tarda: nella tradizione giudaica nasce solo nel primo secolo avanti Cristo ed in quella cristiana ai primi secoli dopo Cristo, soprattutto in relazione al brano dell’Apocalisse:
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”.
Ci dobbiamo soffermare sulle parole “il serpente antico”. Si tratta di una chiara allusione al serpente della Genesi che indusse Eva a mangiare il frutto dell’albero della conoscenza, disobbedendo al comando del Dio creatore.
In effetti tutta la tradizione esoterica, derivante dall’interpretazione gnostica della Genesi, identifica Lucifero col serpente che indusse Eva al “peccato”.
Ma, in questa tradizione, Lucifero, il serpente, assume un aspetto estremamente positivo: il mondo è stato creato da una pluralità di Angeli (di solito ritenuti in numero di sette) con a capo il terribile Yaldabaoth (identificato con Jahwhè, il Dio del Vecchio Testamento), geloso, crudele, vendicativo, ignorante del mondo divino al di sopra di lui, dal quale è nato per un tragico errore.
Questi Angeli, chiamati Elohim nel Vecchio testamento ed Arconti nella tradizione gnostica, creano l’uomo: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”, ma l’uomo giace inanimato come un verme sulla terra. Successivamente essi soffiano su di lui lo Spirito che inconsapevolmente avevano ricevuto dal mondo divino superiore. L’uomo si anima e diventa loro schiavo, ma possiede ormai qualcosa di superiore ai suoi creatori.
Lucifero, il Serpente, il portatore di luce, induce Eva a mangiare il frutto dell’albero della conoscenza ed Eva, successivamente, convince Adamo a fare lo stesso.
I due assumono la consapevolezza della loro natura superiore agli Arconti e, da quel momento sono perseguitati dai fabbricatori di questo mondo che hanno il potere assoluto su tutto il creato.
Ciò nonostante, gli Elohim sono visibilmente preoccupati. Leggiamo sempre nella Genesi:
“Ecco, l’Uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del Bene e del Male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre”.
In questa ottica la figura di Lucifero assume l’aspetto di quell’essere divino che “apre gli occhi” all’uomo e gli indica la via per sfuggire al potere degli Arconti e risalire al mondo divino, ricongiungendosi al Padre Nascosto, che Gesù Cristo è venuto a far conoscere agli uomini, così diverso dal Terribile Dio del Vecchio Testamento.
Lucifero è il salvatore ed il liberatore dell’uomo dalla tirannia dei suoi creatori.
Prima di questi avvenimenti, Lucifero fu precipitato sulla Terra dai fabbricatori di questo mondo e, da quanto leggiamo in Isaia 14, 12-15, la causa di ciò va ricercata nel tentativo di questo essere divino di risalire al vero mondo divino:
“Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?
Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!”

A questo punto, credo potremmo trarre le seguenti conclusioni:
1) Satana non è una figura realmente esistente, ma fu introdotta nella tradizione giudico cristiana per poter spiegare l'esistenza del male. Infatti, dal momento che il male non poteva essere imputato al Dio creatore, che invece impersonificava il bene assoluto, è stata introdotta questa figura, al solo scopo di svelare l'enigma dell'esistenza del male. In effetti, come spiega lo stesso Biglino, Satana viene da Satan, che significa "avversario". Ciò fa capire che Satana non è il nome di una persona, di un demone, ecc. Ma è un termine col quale si denota una "funzione" ben precisa, quella di avversario, di antagonista. Quindi Satana non esiste realmente, ma è una funzione che può essere associata a qualunque soggetto che svolga il ruolo di avversario, di antagonista.
Nella tradizione giudaico cristiana la figura (inventata) di Satana è stata associata a quella (realmente esistente) di Lucifero, il portatore di Luce.
Ma questa associazione è stata fatta al solo scopo di ingannare l'umanità, e soggiogarla al volere del Dio creatore (Jahwhè).
Lucifero è il portatore di Luce, è il "figlio dell'Aurora" che si è sacrificato, scendendo sulla Terra, per il bene dell'umanità. È il serpente della Gnosi, colui che ha donato all'uomo la conoscenza del bene e del male, sollevando l’uomo al di sopra della “legge” imposta dal Dio antico, il Dio del vecchio testanento, nemico della libertà. Lucifero è la conoscenza illuminata del bene e del male, che garantisce all'uomo la salvezza eterna.
LUCIFERO È IL CRISTO, CHE SI È FATTO UOMO, 2000 ANNI FÀ, COL NOME DI GESÙ.

Così si spiega tutto. Si spiega, anche il vero dl significato del SACRIFICIO di Cristo.
Lucifero si è fatto uomo, nelle sembianze di Gesù, per dare all'umanità un'opportunità di salvezza.
Il sacrificio di Gesù sulla Croce simboleggia la sofferenza, il dolore, unici mezzi attraverso i quali l'uomo può raggiungere l'illuminazione eterna, liberandosi dal ciclo delle reincarnazioni e dal controllo del suo Dio creatore, Jahwhè.

E FINALMENTE SI SPIEGA ANCHE L'ULTIMO DILEMMA.. IL GRATTACAPO AL QUALE NON RIUSCIVO ANCORA A DARE RISPOSTA.

Apocalisse rivela che, dopo la guerra di Gog e Magog :
"Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”.

Il significato di queste parole, riportate in Apocalisse, alla luce degli insegnamenti gnostici, va interpretato in modo completamente opposto a quello tradizionale.

Infatti, ad essere precipitato sulla terra è proprio Lucifero, l'angelo ribelle, che in definitiva rappresenta il Cristo.

Quindi, quando l'apocalisse ci dice che, dopo la guerra di Gog e Magog, il serpente antico, il demonio, sarà precipitato sulla terra, in realtà ci sta dicendo l'esatto opposto.
Dopo la guerra di Gog e Magog avremo il ritorno di Cristo e l'inizio dell'età dell'acquario, il millennio dell'apocalisse.

Il serpente antico, di cui parla Apocalisse, è in realtà Lucifero, il portatore di Luce. È il Cristo, la Sua seconda venuta.
Questo significa che il gran monarca SARÀ UNA FIGURA POSITIVA, NON NEGATIVA COME L'APOCALISSE CANONICA HA VOLUTO FARCI CREDERE.

QUESTA È LA CONFERMA DEFINITIVA CHE, DOPO LA GUERRA DI GOG E MAGOG, AVREMO IL RITORNO DI CRISTO, L’INIZIO DEL MILLENNIO, L'ETÀ DELL'ACQUARIO, IL REGNO DEL GRANDE MONARCA.

ADESSO È TUTTO CHIARO 🙏

https://laboratoriocasadellavita.it/2018/06/07/adamo-ed-eva-tra-conoscenza-e-dipendenza/